CERAMISTI ANONIMI: ANTEPRIMA CERSAIE 2023

E’ già conto alla rovescia, in coda sulla pedemontana nelle mattine di settembre si respira aria di Cersaie.

Tutti i Ceramisti Anonimi scaldano i motori preparandosi alla tile-week con attenzione e professionalità. L’attività preparatoria si svolge principalmente su due fronti: sul lato “privato” con la preparazione psicofisica e outfit-planning. Sul lato professionale lavorando sulla conoscenza delle nuove gamme e sulle strategie di presentazione o ri-presentazione dei prodotti.

Training psicofisico “remise en forme”

Il mese di settembre del ceramista è dedicato al ritiro pre-campionato. Si lavora duramente per acquisire la resistenza psicofisica necessaria ad affrontare le lunghe ore di fiera e post-fiera. E poi siccome l’immagine è importante, si mette a punto il look per le sessioni giornaliera e serale. Mentre il training commerciale è comune a tutti i ceramisti, per altri aspetti c’è qualche peculiarità tra vecchi leoni e giovani puledri, e tra boys and girls.

Il ceramista uomo

  • Over 45: è lotta disperata per far calare la pancetta. Dieta intermittente, chetogenica, detox, dissociata. Dieta express (5kg in 7 giorni) fai-da-te o seguendo la tabella personalizzata di un dietologo. No pain, no gain: niente pane se no non si guadagna. L’importante è scongiurare i devastanti commenti “ti vedo ingrassato” che fanno partire col piede sbagliato ogni incontro.
  • Se il feed-back della bilancia è ancora under-performance, ci si affida a una dressing-exit-strategy con camicia drappeggiata a poncho fuori dai pantaloni (abbinata con sneaker bianco-giovanile). Per gli over, la depilazione toracica è sconsigliata per il suo visual pelle-di pollo.
  • Il look giovanile dell’over 45 è completato da una dozzina di braccialetti tipo vu-vumprà e dalle sneaker di tendenza, rubate al figlio.
  • Occhiale. Per i ceramisti stagionati quindi presbiti, è fortemente negativo l’occhiale da salumiere appeso stabilmente al collo con cordino lurido. Oltre a sapere di vecchio è proprio poco chic, con quelle lenti piene di ditate tipo coltura batterica. L’occhiale sta benissimo nel taschino. Attenzione anche al doppio- occhiale da vicino/da lontano indossato contemporaneamente, indizio di temperamento bipolare.
  • Capello diradato-ingrigito. Qualche sapiente accorgimento permette di consolidare l’aspetto giovanile. Una fine-tuning della acconciatura (riporto selettivo) mitiga i diradamenti. La chromatic strategy sul colore, suggerisce un discreto ma efficace upgrade di una tonalità cromatica (non di più, se no si noterebbe troppo): da bianco a brizzolato – da brizzolato a grigio – da grigio a nero. Più evidenti le conversioni complete, con tono pece catramata per gli ex neri oppure mogano fiammeggiante degli ex castani). I sagaci coiffeure del distretto approfittano della debolezza rifilando ai ceramisti miracolosi trattamenti anticaduta in fiale al teschio di lumaca da 3-500 euro.
  • Young Tilers 30-40. I giovani, quasi tutti rigorosamente pre-palestrati, hanno già il fisico, basta un richiamo gonfiante di bicipiti e pettorali e il recall della depilazione toracica. D’altronde per portare i campioni spessorati e maxiformato ci vogliono i muscoli, sono lontani i tempi del 10×10 monocottura. Chi ha il torace scultoreo lo accompagna con outfit aderenti muscle-fit in tessuti elasticizzati.
  • Capello per giovani full-hair: va il taglio corto, ma non troppo. Tollerata la rasatura perimetrale se non estrema, mentre le tinture tipo Achille Lauro non sono da bravo ragazzo.
  • Tattoo (maschili). Se i tatuaggi sono più che una moda, una parte dell’ambiente business resta un po’ conservatore, ma saranno senz’altro graditi i tattoo con il logo dell’azienda o dell’ultima collezione di travertini, o anche citazioni di fede ceramica tipo “per aspera a lastra”,duro gres sed gres” oppure “lastra sed apta mihi”.

Ceramista donna

  • Body Sculpture all around. Obiettivo: scolpitura-remodeling a tornio della shilouette, tutti e senza distinzione di rango ed età. Vale tutto: digiuno, ginnastica, fasciatura con bende elasticizzate. Saggiamente le ceramiste retrodatano il periodo di astinenza e digiuno a 6-8 settimane prima.
  • Outfit. Nel post covid, si è sgretolata l’arcaica e maschilista consuetudine del dress-code-Cersaie-for-women. L’antica costumanza prevedeva per le cersaie girls&ladies look tiratissimi da grand-soirée tipo party di ferragosto al Twiga, con configurazioni diversificate per i cinque maledetti giorni. Il livello medio era talmente elevato che a paragone il vestito di capodanno andava bene per andare a sversare il secchiello dell’umido.
  • Ma…. da un paio d’anni l’abito da grand-soirée riguarda ormai una minoranza di visitatrici, soprattutto estere. Chi lavora adotta un sobrio e confortevole stile business-casual, che se vogliamo fa il pendant con la de-cravattizzazione dei maschietti, anch’essi convertiti al business-casual, magari condito da qualche narcisistico particolare dandy che aiuta a non passare inosservati.
  • Capello women. I migliori benchmark di settore suggeriscono una sessione preparatoria nelle settimane precedenti, per definire la hair styling global-strategy senza lasciare nulla al caso: palette cromatica, acconciatura base e set di varianti diversificate per i 5 giorni di fiera.
  • Nelle 24-72 ore prima dell’open-day (scendendo di rango il time-to-fiera si allunga): realizzazione della acconciatura con seduta estenuante di diverse ore (colore-taglio-piega-controllo di conformità). Consigliato dormire sedute o supine con testa a sbalzo per non danneggiare l’opera nella notte.
  • Abiti e calzature: in ambito smart-business, è meno stressante il percorso di ricerca&sviluppo per pianificare i 5 outfit (+5 in caso di aperi-cena-festa serale). Indispensabile l’attività di intelligence con qualsiasi mezzo per assicurarsi che nessuna dell’entourage si presenti con outfit uguale (questo è ancora un taboo). In caso di rischio-sovrapposizioni, sono tollerati accordi sottobanco per sfalsare i giorni.
  • Nei tempi d’oro gli abiti eleganti chiamavano vertiginose scarpette a trampolo di cristallo e paillettes su tacco over 15cm, che stoicamente venivano indossate per lunghissime ore, pregando la santa protettrice delle caviglie (Santa Maria Garretti). Il progresso ha infine drasticamente ridotto la quota media dei trampoli, con significativa riduzione di lesioni.
  • Tattoo (femminili): se ormai essere tattoo-free è quasi una eccezione, in ambito business restano immensamente graditi soggetti “ad alta fedeltà” quali il logo dell’azienda, la partita Iva o le coordinate Gps del magazzino. Espressioni di attaccamento merceologico sono anche le citazioni a tema (Vasco: “la lastra è un brivido che vola via”; il piccolo principe “la vena passante è invisibile agli occhi”).
#cersaie

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