Formazione commerciale: Cersaie starter pack

Una volta messi in sicurezza fisico e outfit, occorre acquisire tutte le informazioni indispensabili sui nuovi prodotti, le strategie di vendita, la struttura e l’organizzazione dello stand, ma anche l’ospitalità e intrattenimento, dalla piccola o grande festa alla cena-aperitivo-merendina con clienti.

Il Cersaie Starter Pack comprende

  1. MEETING PRESENTAZIONE PRODOTTI
  2. LO STAND, ISTRUZIONI PER L’USO
  3. ALIMENTAZIONE E LOGISTICA

1. MEETING PRESENTAZIONE PRODOTTI

Un mistico ritiro spirituale collettivo.

Chi non è Ceramista Anonimo non può capire l’importanza umana e spirituale della Riunione Pre Cersaie. , Plenario o per sottoclan, online o dal vivo, il meeting non è solo un momento formativo, motivazionale e di team-building ma un’ordalia annuale di conferma e rinnovamento collettivo della professione di fede ceramistica, una cresima laica dove si ricarica e rinnova la fede nei valori della azienda e della piastrella in generale.

I praticanti: mono e pluri

I dipendenti e gli agenti monomandatari (monoteisti) sono osservanti e praticanti di una e unica celebrazione ecumenica pre-cersaie.

 Al contrario gli agenti plurimandatari (politeisti) saranno osservanti e praticanti di più meeting, distribuite at-leopard-stains dalle aziende nel long weekend che precede il d-monday del grande inizio fiera. Per i plury va impostata una sagace logistica per presenziare alle varie riunioni, dove massima è la concentrazione dovendo metabolizzare informazioni multibrand, scongiurando le amnesie quando il gioco si fa duro.

Meeting pre-cersaie – apertura motivazionale

L’antifona di apertura del meeting è affidato a un autorevole dirigente: CEO, COO, CFO, CEPU.

Il tono è sempre motivante, positivo, solido. Lo è a prescindere, ma il pubblico capisce subito se sono state vacche grasse o magre, se c’è trippa per gatti o stiamo facendo il pesce in barile riempiendoci di luoghi comuni e facendo orecchio di mercante sui problemi. Parole d’ordine: crésita e inòvasiòne della asiénda, con un doveroso richiamo alla “ecelénsa italiana”  e al “forte nou-àu del téritòrio”.

Il contenuto è a osmosi inversa: Se l’anno è andato a gonfie vele, si minimizza per non dormire sugli allori; se son state lacrime e sangue, si rincuora manifestando ottimismo.

Meeting pre-cersaie – presentazione “novità”

Il rito della riunione commerciale ha come climax la liturgia di presentazione delle novità. Il celebrante può essere un esponente del marketing, del commerciale o per le creazioni più originali e pregiate anche un noto designer “esterno” (anche in video) orgogliosamente magnificato, quotatissimo e accreditatissimo. E mai sentito prima.  Le nuove serie sempre innovative, vengono presentate con la dovuta e inevitabile enfasi.

Il racconto èanimato da un coinvolgente storytelling sostenuto dalla proiezione di video emozionale con elementi naturali (vulcani, acque tempestose, montagne rocciose) e l’immancabile human touch artigianale: le mani sporche di creta del vasaio al tornio, lo scalpellino che martella, l’architetto che scarabocchia e sogna.

Poi il sogno si dissolve ed entrano le ambientazioni e la gamma: quattro colori e tre formati più battiscopa e mosaico.

Dall’espressione dei disincantati marpioni del gres in platea, le novità non sembrerebbero troppo dissimili dai prodotti esistenti, ma è ora di smetterla di fare i superficiali e qualunquisti.

L’avvento del digitale ha un po’ disinnescato le antipatiche richieste dei marines ceramici sulla disponibilità di cataloghi e campionature per andare all’assalto del mondo, lunedì ti scarichi il PDF dal QR code e per favore stai buono.

Nuovi prodotti: visto e piaciuto, cotto e mangiato

Nascosto tra i prodotti nuovi, un po’ in disparte, non manca la seriettina furba, alquanto simile a quel prodottino outsider che al Cersaie dello scorso anno ha fatto furore.

I marpioni del gres si guardano, lo hanno riconosciuto subito, è un pezzo che lo chiedevano. Ma non è copiato, non skerziamo, nasce da una ricerca che reinventa e reinterpreta l’ispirazione. Visto e piaciuto, cotto e mangiato.

2. LO STAND, ISTRUZIONI PER L’USO

Lo stand: regole e istruzioni

Dopo i new products, solitamente la liturgia del meeting contempla la presentazione dello stand.

D’obbligo proiettare la mappa orientativa a colori con dislocazione ragionata delle “novità”.

Ormai nulla è lasciato al caso, il regolamento disciplina gli accessi, la logistica SA-BO-SA (Sassuolo Bologna Sassuolo) le aree dove appostarsi di vedetta e i percorsi di storytelling per accompagnare progettisti e clienti.

Le aziende più attente accennano qualche raccomandazione sul dress-code, regole precise sull’accesso alla zona bar (bar-code) suggerimenti orientativi per una corretta gestione delle pause riposo e toilette (cess-code).

Ovviamente se arriva “qualcuno” la reperibilità deve essere sempre assicurata full-time-non-stop, non è una scusa essere al bagno o a chiacchierare e fumare fuori dal padiglione, nelle aree appositamente sprovviste di posacenere.

Il ceramista ha tanti doveri ma anche dei diritti inalienabili: tra questi, la presenza in stand di etichette regolarmente omologate con descrizione puntuale dei prodotti esposti (non sia mai che uno li conosca a memoria!).  Omissioni e imprecisioni sono immediatamente segnalate con sdegno e fermezza.

Lo stand e il concept

Frequentando la Milano Design Week in forma sempre più massiccia, i ceramisti del distretto hanno imparato l’arte di nobilitare la presenza in fiera, le nuove collezioni e lo stand attraverso il filtro di un tema, che pronunciato alla sassolese diventa il “Conset”.

Presentato alla riunione con ricche e colorate slides, anticipato da post teaser sui social, il concept trasforma la proposta commerciale in un evento ricco di colti metasignificati. Il conset ha un titolo rigorosamente in lingua inglese, di normaottenuto pescando tre-quattro parole fra questi termini: future, architecture, beauty, project, innovation, arte, landscape.

Come succede alla Milano Design Week, spesso il legame tra quel che si vede e il concept è comprensibile solo a pochi eletti, d’altronde “l’essenziale è invisibile agli occhi” diceva il Piccolo Ceramista.

3. ALIMENTAZIONE E LOGISTICA

Cersaie con self Catering sostenibile

Un po’ per tutti gli stand, è un dato di fatto la progressiva stipsi nell’erogazione di vettovaglie, scompaiono i tanti open-bar in modalità drink e snack-baiting (attira-bevitori-mangioni a scrocco), ma anche dei secret-bar con privée ad accesso controllato da bodyguard, solo per i membri.

Siamo nel 2023, gli stand sono fatti per vendere non per mangiarebere.

L’impennata delle chiusure (con conseguente carestia) è stata a) innescata dalle restrizioni per coronavirus, b) confermata dalla esigenza di tagliare costi paurosi, c) santificata dalla grande sensibilità ecologica del settore, che ci induce a non inquinare con bicchieri, piatti e tovaglioli a perdere in quantità abominevoli. Ma la fame? La soluzione consigliata è il salutistico digiuno intermittente 8-16 (lodata dai vip come Briatore). Oppure ci si imbosca dai food truck con salsiccia e cipolla, birrona e alito al bacio. Oppure portiamo da casa la schiscetta triste, quellache si attacca al palato come a Charlie Brown. 

Ubiquo derby tra Bologna-Sassuolo

L’evento-Cersaie ormai si gioca su due campi: il fiera district e il distretto ceramico, dove pullulano gli open-house (day&night) delle aziende corsare che hanno scelto di bigiare la fiera.

I tempi supplementari includono anche i tanti party post-fiera di chi è regolarmente presente a Bologna con il proprio stand.

L’extended time vale anche per il calendario: l’attività commerciale si estende nelle settimane che precedono e seguono i 5 giorni di fiera official, tanti clienti arrivano prima e ripartono dopo, anche per loro ottimizzare è diventato difficile.

I malcapitati ceramisti bipolari che collaborano con aziende in-out si dibattono nella gestione ubiqua del tempo e della logistica, ma soprattutto nel clima di gelosie e sospetti che aumentano il livello di stress (basta defilarsi dallo stand in toilette che ti pensano in autostrada). Sul piano fisico è una prova logorante reggere per 5 o più giornate a tutta forza, restando pimpanti dall’alba apri-stand fino alla notte danzante con trenino-disco-samba, Maracaibo e gioca-jouer.

In questo strano derby, i poveri clienti sono corteggiati e contesi dal pressing per pignorare nella loro agenda qualche ora diurna o notturna, e poi magari si riducono a perdere tempo prezioso nelle code in autostrada, palleggiandosi tra Braida e l’Arcoveggio.

#cersaie

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